Pensione liquidata con contributi previdenziali versati all’estero

Quale pensione per il lavoratore che abbia contributi previdenziali versati in Italia ed in uno o più Stati Esteri?
Costituisce evenienza piuttosto frequente il caso di un lavoratore italiano che nel corso della propria vita lavorativa abbia esercitato attività di lavoro all’estero, sia in paesi appartenenti all’Unione Europea, sia in paesi extra UE.
Sul punto, è necessario compiere alcune distinzioni.
Per il caso in cui il lavoratore abbia esercitato attività di lavoro, autonomo o subordinato, presso uno Stato facente parte della UE, questi ha diritto alla totalizzazione dei contributi versati all’estero ai fini del conseguimento del diritto a pensione.
In particolare, i contributi versati nello stato comunitario saranno utili sia ai fini della maturazione del diritto secondo lo stato italiano, sia ai fini della misura della pensione, anche se lo stato estero in cui è svolta la prestazione di lavoro procederà alla liquidazione della propria pensione in relazione alla contribuzione versata.
Per il caso di contributi versati in uno Stato extra UE occorre verificare se siano state stipulate convenzioni di sicurezza sociale con l’Italia, in tal caso si procederà alla liquidazione della pensione se-condo le regole previste nell’accordo bilaterale.
Infine, per il caso di contribuzione in stato extracomunitario, in assenza di convenzione con l’Italia, il lavoratore, se vuole utilizzare i relativi periodi contributivi, dovrà avanzare richiesta di riscatto oneroso del lavoro all’estero.
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Quanto al calcolo della pensione liquidata con contribuzione italiana ed estera, esso viene effettuato con il sistema del “pro rata”, ovvero calcolando la quota di pensione corrispondente a ciascun paese, applicando una riduzione dell’ammontare della pensione in modo proporzionale al rapporto tra la durata totale dei periodi di assicurazione compiuti in Italia e la durata dei periodi all’estero. (Fonte, Sole 24 ore, 24/3/2014).
Avv. Emanuela Manini

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