Ultime novità in materia di lavoro e previdenza

DAL 2018 PAGAMENTO DELLE RETRIBUZIONI CON MODALITA’ TRACCIABILI.
A partire dal 1 luglio 2018 i datori di lavoro dovranno corrispondere la retribuzione, nonché ogni anticipazione, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi: bonifico bancario; strumenti di pagamento elettronico; contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro ha aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; emissione di assegno consegnato al lavoratore o ad un suo delegato. Il datore di lavoro non potrà più corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore. La regola si applica ai rapporti di lavoro subordinato e ad ogni rapporto originato da contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Avv Emanuela Manini

APE SOCIALE,LE NOVITA’ NEL 2018.
A partire dal 2018 è ampliata le possibilità di accedere all’Ape Sociale ai soggetti che abbiano una parentela di secondo grado qualora i genitori e il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni di età o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, siano deceduti o mancanti; ai disoccupati involontari da almeno 3 mesi ( anche se la disoccupazione deriva da scadenza di un contratto a tempo determinato); agli invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74%; ai lavoratori che svolgono da almeno 7 anni negli ultimi 10 o almeno 6 anni negli ultimi 7, attività lavorative gravose ed abbiano almeno 36 anni di contributi. Per tutti l’età anagrafica minima è di 63 anni, con una riduzione massima di 2 anni per le donne con figli Avv Emanuela Manini.

BONUS 80 EURO, LE NOVITA’ DAL 2018.
Dal 2018 sono innalzate le soglie di reddito per accedere al bonus di 80 euro, in particolare i limiti di reddito passano a 24.600 e 26.600.Non cambia la misura del bonus, pari a 960 euro annui qualora il reddito lordo annuo del lavoratore sia superiore a 8.174 euro ( no tax area) e non superi 24.600 euro, il bonus spetterà in misura decrescente qualora il reddito si attesti tra 24.600 e 26.600. Resta confermata la erogazione del bonus da parte del datore di lavoro, salvo rinuncia da parte del lavoratore.Avv Emanuela Manini

ANCORA SULLA DOPPIA CONTRIBUZIONE, GESTIONE SEPARATA, GESTIONE COMMERCIANTI, A CARICO DEL SOCIO AMMINISTRATORE DI SOCIETA’ DI CAPITALI, QUANDO SCATTA.
Affinchè insorga l’obbligo di iscrizione alla gestione commercianti da parte del socio amministratore di una società di capitali, l’esercizio della attività di commerciante deve essere contemporaneo all’esercizio di attività autonoma, per la quale è prevista la iscrizione nella gestione separata,entrambe accese presso l’Inps, inoltre nel caso di socio amministratore di una società di capitali, la prestazione offerta deve consistere nella partecipazione al lavoro aziendale con carattere di abitualità e preponderanza rispetto agli altri fattori produttivi. Solo in questo caso il socio è soggetto a contribuzione presso la gestione separata per i compensi da lavoro autonomo, presso la gestione commercianti per il reddito di impresa. ( Cass civ 8613/2017). Avv Emanuela Manini.

TEMPO IMPIEGATO DAL LAVORATORE PER RECARSI PRESSO UNA DIVERSA SEDE AZIENDALE SU INDICAZIONE DEL DATORE DI LAVORO, E’ ORARIO DI LAVORO?
In base al dlgs 66/2003, artt 1,8, salva diversa previsione del contratto collettivo, è ricondotto all’orario di lavoro il tempo nel quale il lavoratore non solo si trova presso i locali aziendali, ma è a disposizione del datore di lavoro e svolge la propria attività. Laddove gli spostamenti risultino essere elemento non separabile dalla esecuzione del lavoro, il tempo necessario per effettuarlo deve essere qualificato come orario di lavoro. Non è tempo di lavoro il lasso temporale necessario per recarsi al lavoro dalla propria abitazione e viceversa, tuttavia il tempo viaggio è assimilato ad attività lavorativa ai fini assicurativi ( infortunio in itinere). Avv Emanuela Manini

DEMANSIONAMENTO DEL LAVORATORE, PROVA IN CAUSA SEMPLIFICATA.
In caso di demansionamento il lavoratore deve allegare e provare il pregiudizio che ne è derivato, al fine di ottenere il riconoscimento del danno professionale, biologico ed esistenziale che ne deriva. La prova può essere raggiunta attraverso presunzioni semplici, ovvero sulla base di elementi comuni a gran parte dei casi di demansionamento, quali la contestazione mossa dal lavoratore, la circostanza che in azienda fosse nota ed evidente la situazione lavorativa nell’ambiente di lavoro ed il disagio derivante al lavoratore. Tale principio comporta una semplificazione della prova da parte del lavoratore ( Cass civ sent 82/2018).
Avv Emanuela Manini

CUMULO DEI PERMESSI AI SENSI DELLA LEGGE 104/1992.
L’art 33 della citata legge , e successive modifiche, individua i soggetti che possono fruire di tre giorni di permesso retribuito per assistere il familiare disabile, essi sono: coniuge,coppie unite da unioni civili, parenti ed affini entro il secondo grado, ovvero il terzo grado a determinate condizioni. L’assistenza del lavoratore può essere diretta a favore di più soggetti qualora l’handicap riguardi il coniuge, un parente o affine entro il primo grado ovvero il secondo grado purchè i genitori o il coniuge abbiano compiuto i 65 anni o siano anch’essi affetti da patologie, siano deceduti o mancanti. Avv Emanuela Manini.

LAVORATORE NOTTURNO, LE PRECISAZIONI.
E’ considerato lavoratore notturno il lavoratore che svolga per almeno tre ore lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi l’anno ( riproporzionati in caso di lavoro parziale). Può chiedere l’esonero dal lavoro notturno: la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni o il lavoratore padre con essa convivente; la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di minore di anni 12; la lavoratrice madre adottiva o affidataria di minore nei primi 3 anni di dall’ingresso del minore o il lavoratore con essa convivente; la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un disabile ai sensi della legge 104/1992.L’esonero è previsto solo per i lavoratori che godono già dei benefici della 104.
Avv Emanuela Manini.

IL LAVORATORE TRASFERITO ILLEGITTIMAMENTE NON PUO’ RIFIUTARE LA PRESTAZIONE.
Il trasferimento del lavoratore ad altra sede consente a questo di chiedere al tribunale competente l’accertamento di illegittimità del provvedimento, con ricorso da radicarsi entro 180 gg dalla comunicazione, ma non consente al lavoratore di rifiutare di eseguire la prestazione lavorativa nel luogo indicato prima che vi sia l’avallo giudiziario ( anche in via di urgenza).La eccezione di inadempimento può essere invocata solo in caso di totale inadempimento da parte del datore di lavoro.
Avv Emanuela Manini..

NUOVE REGOLE PER LE VISITE FISCALI DEI DIPENDENTI PUBBLICI.
Dal 13 gennaio 2018 il nuovo Regolamento ( dlgs 206/2017) in materia di visite fiscali per i dipendenti pubblici prevede che : il datore di lavoro può richiedere la visita fiscale fino dal primo giorno di assenza per malattia. Anche l’Inps ha facoltà di disporre la visita fiscale anche in via sistematica e ripetitiva, in prossimità di giornate festive o del riposo settimanale; le fasce di preperibilità sono dalle 9 alle 13, dalle 15 alle 18 anche in giorni non lavorativi e festivi; in caso di variazione di indirizzo di reperibilità il dipendente deve preventivamente comunicarlo alla amministrazione, che provvederà a comunicarlo all’Inps.
Avv Emanuela Manini

NOZIONE DI UNITA’ PRODUTTIVA NEL TRASFERIMENTO INDIVIDUALE.
Affinchè si possa parlare di unità produttiva e di conseguenza di trasferimento soccorrono i seguenti aspetti: 1) l’ unità produttiva è ogni articolazione autonoma dell’impresa, anche se composta da stabilimenti o uffici dislocati in zone diverse dello stesso comune; 2) ai fini del trasferimento l’unità produttiva deve avere indipendenza tecnica ed amministrativa, nel senso che in essa si esaurisce l’intero ciclo relativo ad una frazione o ad un momento essenziale della attività produttiva; 3) le tutele previste per il lavoratore trasferito valgono anche quando lo spostamento avvenga in un ristretto territorio ( comune) se vi sono unità produttive distinte; 4) si configura un trasferimento anche quando il cambiamento di unità non richiede il cambio di residenza del lavoratore. Avv Emanuela Manini.

ETA’ PENSIONABILE E INDENNITA’ SOSTITUTIVA PREAVVISO.
Per il caso in cui il rapporto di lavoro cessi per raggiungimento dei limiti massimi di età pensionabile, quale fattispecie prevista nel CCNL come clausola di risoluzione automatica del rapporto di lavoro, tale risoluzione non può essere equiparata ad un licenziamento. Pertanto è esclusa la configurabilità del diritto alla indennità sostitutiva del preavviso, ai sensi dell’ art 2118 cc.( Cass civ 20499/2017). Avv Emanuela Manini.

NASPI, COSA C’E’ DA SAPERE.
1) Condizioni contributive: nei 4 anni antecedenti la disoccupazione, 13 settimane di contributi accreditati, ovvero nei 12 mesi antecedenti la disoccupazione avere lavorato per almeno 30 gg effettivi; 2) spetta a: dipendenti del settore privato, apprendisti, soci lavoratori subordinati, personale artistico, teatrale, cinematografico; 3) è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione versata, fino ad un massimo di 24 mesi; 4) se la retribuzione mensile non supera 1195,00 euro è pari al 75% della media mensile ( 1195,00), se è superiore è pari al 75% di 1195,00 più il 25% della parte eccedente 1195,00 ( massimale 1300,00). Avv Emanuela Manini.

RIVALUTATO IL LIMITE DELLE PENSIONI PER IL REDDITO DI INCLUSIONE.
Il limite massimo dei trattamenti previdenziali, indennitari o assistenziali, che si possono percepire senza perdere il diritto al reddito di inclusione ( sostegno inclusione attiva, Sia) dal 1 gennaio 2018 passa da euro 600,00 mensili ad euro 606,60. In caso di nuclei familiari in cui vi sia una persona non autosufficiente il limite è elevato ad euro 909,90. Tutto questo per effetto della rivalutazione automatica delle pensioni disposta dal Minisero Economia e Finanze. Avv Emanuela Manini.

E’ LEGITTIMO IL CAMBIO DELLA SERRATURA DA PARTE DEL CONIUGE ASSEGNATARIO DELLA CASA CONIUGALE? LA RISPOSTA E’ SI’.
Successivamente alla udienza presidenziale che assegna la casa coniugale ad uno dei coniugi, che sia affidatario del figlio minore, il coniuge assegnatario può procedere al cambio della serratura della porta di ingresso. Non sussiste alcun diritto del coniuge che riaccompagni il figlio dopo l’incontro a salire fino dentro casa, che anzi, la eventuale entrata del coniuge, senza il consenso dell’altro, potrebbe integrare gli estremi del reato di violazione di domicilio.
Avv Emanuela Manini.

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