LAVORO.INFORTUNIO SUL LAVORO. QUANDO E’ ESCLUSA LA RESPONSABILITA’ DEL COMMITTENTE IN TEMA DI APPALTO?
In materia di appalto, la responsabilità del committente non è in re ipsa, ovvero per il solo fatto di avere affidato lavori o servizi ad una impresa appaltatrice. Il committente è responsabile per la violazione dell’obbligo di adottare le misure necessarie a tutela della integrità fisica dei lavoratori soltanto se lo stesso ha garantito la vigilanza delle misura da adottare in tema di sicurezza sul lavoro e si sia riservato poteri tecnico organizzativi rispetto all’opera da realizzare ( Cass civ lav 2991/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. RELAZIONE INVESTIGATIVA SUL LAVORATORE, LA POSIZIONE DEL GARANTE PRIVACY.
Il lavoratore ha diritto di accesso ai dati personali, compresi quelli contenuti nella relazione della agenzia investigativa incaricata dall’azienda di raccogliere informazioni sul suo conto. Il Garante Privacy ha stabilito la illiceità del trattamento dei dati effettuato da parte di una azienda, sanzionandola con una multa. In particolare, l’azienda aveva l’obbligo di fornire al lavoratore tutti i dati raccolti nella relazione investigativa, anche quelli che non erano riportati nella contestazione disciplinare (foto, rilevatore gps, descrizione luoghi..) che avrebbero potuto essere utili per l’esercizio del diritto di difesa.
Avv Emanuela Manini.
PREVIDENZA. TERMINE DI DECADENZA DELLA DOMANDA DI RILIQUIDAZIONE DELLA PENSIONE IN GODIMENTO.
Alla domanda di riliquidazione della pensione si applica il termine di decadenza di tre anni dalla peesentazione della donamda, con la conseguenza che il pensionato perde la integrazione ultra-triennale dei ratei pensionistici rispetto alla domanda giudiziale.La tesi opposta, sostenuta dall’Inps, produrrebbe una pensione decurtata per sempre in modo contra legem, con effetto ablativo del diritto alle differenze, a fronte di una situazione di ignoranza del pensionato all’esatto importo della prestazione e con incidenza rilevante su una situazione soggettiva tutelata dalla Costituzione ( Cass civ lav 26730/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. DECORRENZA DELLA PRESCRIZIONE DI CREDITI DI LAVORO DOPO LA LEGGE FORNERO. RITORNO AL PASSATO.
Anche dopo la legge Fornero, che ha distinto le tutele per il licenziamento illegittimo, il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato rimane stabile. In particolare, il licenziamento intimato per motivo illecito, ai sensi dell’art 1345 cc,quale quello ritorsivo, per avere il lavoratore avanzato richieste di natura retributiva,è sanzionato con la reintegrazione. Ne discende che il lavoratore è in grado di conoscere prima del licenziamento che in caso di declaratoria di illiceità del licenziamento, sarà reintegrato nel posto di lavoro, potendo avanzare richieste economiche senza il “metus” del licenziamento. La pronuncia si pone in controtendenza con la giurisprudenza di legittimità, che sospende il decorso della prescrizione, a partire dalla entrata in vigore della legge Fornero ( Trib Bari sez lav sent 2179/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO E VALIDITA’ DELLE DIMISSIONI.
Un lavoratore conveniva in giudizio il datore di lavoro, sostenendo di essere stato licenziato verbalmente, chiedendo la declaratoria di illegittimità del licenziamento. Il datore di lavoro, costituendosi in giudizio, sosteneva che il lavoratore aveva rassegnato le dimissioni. Come risolvere il caso? La legge in materia ( Dlgs n 151/2015, art 26) ha imposto , per le dimissioni, una determinata forma, nel senso che ,ferma restando la natura delle dimissioni come negozio unilaterale recettizio, occorre procedere al loro invio telematico, salvo che esse non intervengano in sede assistita o dinanzi alla Commissione di certificazione.La procedura consente di conferire data certa alle dimissioni e fornisce la garanzia della genuinità della volontà del lavoratore di risolvere il contratto. Poichè nel caso in esame la procedura non era stata osservata, non si poteva configurare la risoluzione del rapporto di lavoro per dimissioni del lavoratore ( Cass civ lav 27331/2023).
Avv Emanuela Manini.
FAMIGLIA. LEITTIMO ASSUMERE IL COGNOME DELLA MADRE SE IL PADRE E’ ASSENTE ED ANAFFETTIVO. Con le più recenti evoluzioni giurisprudenziali,il cognome non assume più tratto distintivo della famiglia e strumento di identificazione della appartenenza della persona ad un gruppo familiare, bensì strumento di valorizzazione della identità personale ( art 2 Cost). Sulla base di tali principi, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del TAR Toscana, ed ha ritenuto accoglibile la richiesta del cambio di cognome di una ragazza, in ragione del fatto che il padre era stato del tutto estraneo alla sua vita ed alla costruzione della sua identità personale, avendo il genitore, dopo il divorzio, reciso ogni rapporto con lei ( Consiglio Stato 8422/2023).
Avv Emanuela Manini.
PENSIONE RIGETTO DELLA PENSIONE ANTICIPATA ALL’AVVOCATO E RISARCIMENTO DEL DANNO.
Un avvocato aveva invocato la ricongiunzione dei contributi versati presso altra gestione ed il loro accreditamento nella Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, al fine di conseguire la pensione anticipata, sussistendone i presupposti. La Cassa Forense aveva rigettato la domanda, per mancanza dei suoi requisiti. Adita la Corte di Cassazione, da parte della Cassa, risultata soccombente nei due gradi di giudizio, La suprema Corte accoglieva il gravame dell’Ente previdenziale, così argomentando: – in materia di ricongiunzione , il comportamento della Cassa risultava corretto, avendo Ella applicato la legge 45/1990, in materia di ricongiunzione, a nulla rilevando il mancato trasferimento dei contributi da parte dell’Inps ( nemmeno lamentato dal l’avvocato); non sussisteva un elemento costitutivo per la liquidazione della pensione, ovvero la cancellazione dall’Albo Avvocati, presupposto questo indefettibile per la liquidazione della pensione. Di, alcun risarcimento del danno spetta all’avvocato per mancata liquidazione della pensione ( Cass civ lav 27049/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. STRAINING E RISARCIMENTO DEL DANNO.
Lo straining rappresenta una forma attenuata di mobbing essendo priva della continuità delle vessazioni, tuttavia essa è riconducibile all’art 2087 cc, pertanto, se viene accertato lo straining e non il mobbing, il lavoratore ha comunque diritto al risarcimento del danno. In proposito, la reiterazione , l’intensità del dolo o altre qualificazioni della condotta, sono elementi incidenti sul quantum del risarcimento, ma nessuna offesa ad interessi protetti ( quali la integrità psico fisica, la dignità,l a partecipazione del lavoratore alla vita dell’azienda) può restare senza reazione e protezione, rappresentata dal risarcimento del danno, a prescindere dal dolo o dalla colpa del datore di lavoro ( Cass civ lav 29101/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO.LE NOVITA’ IN MATERIA DI CONTRATTI A TERMINE.
Il Decreto Lavoro ( DL n 48/2023 conv con modificazioni in legge n 85/2023) ha introdotto novità in materia di nuove causali, proroghe e rinnovi dei contratti a termine. In particolare, il decreto stabilisce la acausalità per i primi 12 mesi, mentre per la stipulazione con durate superiori il contraqto è legato a causali. Il calcolo del termine decorre dal 5 maggio 2023. Resta confermata la durata massima del contratto a termine con uno stesso datore di lavoro, pari a 24 mesi, salvo diversa previsione del ccnl ed il numero massimo di proroghe , ovvero quattro in due anni. Quanto al superamento delle causali oltre i 12 mesi, esse si applicano: nei casi previsti dai contratti collettivi ai sensi dell’art 51 dlgs 81/2015: nei casi previsti nei contratti collettivi , applicati in azienda entro il 30 aprile 2024; in sostituzione di altri lavoratori ( Circ. Min. Lav. 9 ottobre 2023 n 9).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. EQUA RETRIBUZIONE, SALARIO MINIMO, QUALE VALUTAZIONE IN SEDE GIUDIZIALE?
I minimi tabellari sono assistiti da una presunzione relativa di adeguatezza retributiva, tuttavia l’equità del minimo tabellare può essere valutata in concreto dal giudice.Stante la sindacabilità dei minimi tabellari previsti dal CCNL ( Vedi anche la recentissima Direttiva UE 2022/2041), la verifica di adeguatezza retributiva può essere condotta dal giudice sulla base dei seguenti criteri: 1) occorre considerare la retribuzione netta percepita e non quella lorda; 2) occorre comparare ta retribuzione con quella prevista per identiche mansioni in CCNL diversi, ma astrattamente applicabili al caso; 3) occorre comparare la retribuzione netta con la soglia di povertà calcolata dall’Istat per le forme di sostegno ( Naspi, CIG, reddito di cittadinanza…), pure essendo tali soglie idonee solo a garantire la sopravvivenza. Sulla base di tali parametri, il giudice può pervenire a calcolare l’equa retribuzione nella fattispacie al suo vaglio (Cass civ sentenze 28320 e 28321 del 10 ottobre 2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. INVIO DI LETTERA DI LICENZIAMENTO AL LAVORATORE , QUANDO SI PERFEZIONA LA PRESUNZIONE DI CONOSCENZA?
Una lavoratrice contestava la legittimità del licenziamento, sostenendo di non avere mai ricevuto lettera di licenziamento, quale atto recettizio, i cui effetti si producono al momento della sua conoscenza. La Suprema Corte, nel rigettare il ricorso , ha emesso la massima che segue. La presunzione legale di conoscenza degli atti unilaterali diretti ad un destinatario, di cui all’art 1335 cc,opera, pure in mancanza di esibizione di copia dell’avviso immesso in cassetta, attraverso la produzione della ricevuta di invio della raccomandata contenente la lettera di licenziamento, accompagnata dalle schede informative, provenienti da Poste Italiane,da cui si desumono la mancata consegna della raccomandata, il suo deposito presso l’ufficio postale, la sua restituzione al mittente all’esito della compiuta giacenza ( Cass civ lav 15397/2023).
Avv Emanuela Manini.
LAVORO. PRIVACY DEL LAVORATORE. QUALI CONTROLLI SONO LEGITTIMI?
La giurisprudenza ha elaborato due tipi di controllo:1) a difesa del patrimonio aziendale, da realizzare nel rispetto dell’art 4 St. Lav.; 2) controlli difensivi in senso stretto, diretti ad accertare condotte illecite ,ascrivibili a singoli dipendenti, al di fuori del citato art 4. Affinchè il datore di lavoro possa compiere controlli finalizzati alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro, è necessario: – il fondato sospetto circa la commissione di un illecito da parte del lavoratore; – il controllo difensivo deve essere effettuato”ex post”, ovvero a seguito del comportamento illecito del lavoratore, potendo, solo da quel momento,il datore provvedere a raccogliere informazioni utilizzabili nel procedimento disciplinare; -corretto bilanciamento tra esigenze di protezione di interessi e beni aziendali rispetto alla tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore ( Cass civ lav18168/2023).
Avv Emanuela Manini.
PENSIONE RIGETTO DELLA PENSIONE ANTICIPATA ALL’AVVOCATO E RISARCIMENTO DEL DANNO.
Un avvocato aveva invocato la ricongiunzione dei contributi versati presso altra gestione ed il loro accreditamento nella Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, al fine di conseguire la pensione anticipata, sussistendone i presupposti. La Cassa Forense aveva rigettato la domanda, per mancanza dei suoi requisiti. Adita la Corte di Cassazione, da parte della Cassa, risultata soccombente nei due gradi di giudizio, La suprema Corte accoglieva il gravame dell’Ente previdenziale, così argomentando: – in materia di ricongiunzione , il comportamento della Cassa risultava corretto, avendo Ella applicato la legge 45/1990, in materia di ricongiunzione, a nulla rilevando il mancato trasferimento dei contributi da parte dell’Inps ( nemmeno lamentato dal l’avvocato); non sussisteva un elemento costitutivo per la liquidazione della pensione, ovvero la cancellazione dall’Albo Avvocati, presupposto questo indefettibile per la liquidazione della pensione. Di, alcun risarcimento del danno spetta all’avvocato per mancata liquidazione della pensione ( Cass civ lav 27049/2023)
Avv Emanuela Manini.
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